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Bioplastica: dalla natura per tornare alla natura


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25 Ottobre 2017

Ogni anno vengono utilizzati più di dieci miliardi di sacchetti di plastica per la spesa. Di questi, il 40% sono realizzati in bioplastica, che nel giro di poche settimane, si trasformeranno in acqua, anidride carbonica e compost fertilizzante per il terreno.

Il brevetto del materiale è made in Italy, viene prodotto a Novara da Novamont e prende il nome di Mater-Bi.

Come noto, la plastica tradizionale viene realizzata con materie prime ricavate dal petrolio. La bioplastica invece è tutta a base naturale, e alla base del suo composto ci sono zucchero e oli vegetali.

Come si realizza?

Il fattore rivoluzionario è sicuramente la formazione di questa bioplastica: una combinazione tra amido e poliestere.

L’amido è un polimero naturale che si trova nel mais, nella patata e nel riso, mentre il poliestere viene realizzato con olio vegetale e sciroppo di zucchero. Quest’ultimo viene trattato come uno spaghetto abbastanza resistente che viene sminuzzato e successivamente combinato appunto con l’amido.

Il risultato saranno dei granuli di bioplastica che verranno fusi in una macchina e poi soffiati con aria calda fino a formare una bolla per agevolare la fusione.

Ora la nostra bioplastica è finita e pronta per essere utilizzata in diverse applicazioni.

Come può essere impiegata?

La bioplastica può avere diversi utilizzi, oltre ai già citati sacchetti per la spesa, può essere impiegata per gli oggetti monouso come bicchieri, posate e piatti. È importante sottolineare che la plastica biodegradabile può essere gettata nel contenitore della spazzatura organica, risolvendo così il problema che nasce nel momento in cui un piatto di plastica tradizionale, dopo il suo utilizzo e dunque sporco, non può essere gettato nel rispettivo contenitore che gli spetta. Questo è possibile proprio per la sua natura intrinseca, che trasformerà entro poche settimane la bioplastica in un compost fertilizzante.

Come detto, gli impieghi possono essere diversi. Un uso molto innovativo è quello che ne viene fatto in agricoltura. Un telo di bioplastica può essere utilizzato per coprire le colture nella prima fase della crescita. In questo modo si risparmia molta acqua e si riduce drasticamente l’uso dei fitofarmaci.

Verrà da chiedersi perché non venga utilizzata anche per le bottiglie d’acqua. Il motivo è semplice: le bottiglie di plastica vuote sono rifiuti puliti che vale la pena riciclare, in più esiste una catena di riciclaggio efficiente e ben funzionante, dunque si preferisci concentrarsi sulle applicazioni in cui la biodegradabilità porta un valore aggiunto significativo.

La bioplastica nasce dalla natura e ritorna alla natura, creando un circolo della vita che potrebbe auto alimentarsi per sempre.