30 Novembre 2022
Entro il 31 dicembre 2022 tutte le imprese che effettuano “spedizione” di merci e/o rifiuti sottoposti alla normativa ADR devono, obbligatoriamente, nominare un Consulente per la Sicurezza dei Trasporti di Merci Pericolose su strada, a prescindere dai quantitativi spediti.
Il 31 dicembre 2022 scade infatti il periodo transitorio del cap. 1.6.1.44 ADR 2019 e ADR 2021 che prevede:
“Le imprese che partecipano al trasporto di merci pericolose come speditori e non hanno nominato un consulente per la sicurezza […] devono nominare un consulente per la sicurezza entro il 31 dicembre 2022”.
Si tratta di una novità sostanziale che riforma letteralmente il trasporto e la gestione dei rifiuti e/o merci pericolose. È stato aggiunto all’elenco dei soggetti obbligati alla nomina di un consulente ADR anche la figura dello “speditore”, figura mai presa in considerazione prima di questo aggiornamento.
Testualmente, l’edizione 2019 dell’accordo ADR prevede:
“Ogni impresa la cui attività comporta la spedizione o il trasporto di merci pericolose su strada oppure operazioni di imballaggio, di carico, di riempimento o di scarico deve nominare uno o più consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose […] incaricati di facilitare l’opera di prevenzione dei rischi per le persone, per i beni o per l’ambiente inerenti a tali attività”.
Questa disposizione si applica a qualunque tipologia di spedizione, a prescindere dai quantitativi: pertanto, anche chi spedisce merci e/o rifiuti in regime di esenzione parziale o totale (Limited Quantity) è obbligato alla nomina di un Consulente ADR entro e non oltre il 31 dicembre 2022.
Anche chi spedisce piccoli quantitativi di rifiuti classificati ADR, è soggetto alla nomina del Consulente ADR.
Per ogni anno di mancata nomina, l’accordo ADR prevede una sanzione amministrativa compresa tra 6000 € e 36000 €.
Ma che cos’è nello specifico l’ADR? È l’Accordo internazionale che disciplina il trasporto su strada di merci pericolose, la cui finalità è quella di armonizzare le norme di sicurezza attinenti i trasporti nazionali ed internazionali di merci pericolose su strada, nonché di garantire per tali tipologie di trasporti, un adeguato livello di sicurezza.
Con cadenza biennale, negli anni dispari, viene sottoposto a rivisitazione con successiva applicazione su base volontaria dal 1 gennaio al 30 giugno di tali anni.
L’obiettivo dell’Accordo ADR è quello di favorire la sicurezza della circolazione delle merci pericolose, evitando che ci possano essere incidenti o, nel caso in cui gli stessi abbiano avuto luogo, facendo in modo di contenerne gli effetti negativi.
L’ADR suddivide le materie pericolose in 9 classi, le quali diventano 13, così come riportato.
Ogni classe di pericolo corrisponde ad uno o più pittogrammi specifici, i quali dovranno essere affissi sui relativi contenitori e/o imballaggi che contengono il materiale, rispettando determinati criteri e caratteristiche.
Ciascuna materia viene poi univocamente individuata tramite un codice a 4 cifre detto “numero ONU o UN”.
I pittogrammi ADR hanno l’obiettivo di rendere subito riconoscibile il pericolo del materiale trasportato, soprattutto in caso di incidenti. Il numero ONU, invece, ha il compito di rendere riconoscibile la merce pericolosa, così da poter intervenire con tutte le relative accortezze.
Ovviamente un corretto trasporto in regime ADR è tale solo se vengono garantiti determinati requisiti, i quali comprendono l’utilizzo di imballaggi e/o contenitori omologati, affinché sia garantita la non fuoriuscita del materiale in caso di incidenti.
I mezzi che trasportano in regime ADR devono presentare particolari equipaggiamenti che variano a seconda del carico e della massa complessiva del mezzo.
Per ogni membro dell'equipaggio una borsa ADR dotata di:
Ogni unità di trasporto deve conservare a bordo i seguenti dispositivi:
Gli autisti devono essere in possesso del certificato di formazione professionale ADR per conducenti in corso di validità, idoneo del tipo di trasporto da effettuare.