20 Ottobre 2017
Gli idrocarburi sono ciò che più inquina i nostri mari, e non solo. Un’azienda sarda ha trovato un metodo innovativo per compiere un primo passo verso la pulizia delle nostre coste. Ma gli idrocarburi sono difficili da gestire anche sulla terra ferma, noi di REM Ecologia lo sappiamo perché li trattiamo da molti anni.
Gli idrocarburi sono composti organici che contengono soltanto atomi di carbonio e di idrogeno. Ampiamente usati come combustibile, la loro principale fonte in natura è di origine fossile. Senza entrare in tecnicismi, è importante sapere che petrolio e gas non rappresentano soltanto le principali fonti di energia, ma anche la materia prima da cui derivano prodotti fondamentali per l’attività dell’uomo.
Il Mediterraneo è il mare che purtroppo risulta avere il più alto tasso di idrocarburi presenti nelle sue acque. Tutto ciò è dovuto all’altissimo numero di imbarcazioni che vi circolano, ai numerosi porti, agli scarichi di acque di sentina e ai lavaggi delle cisterne. Le Nazioni Unite stimano in 100-150 mila tonnellate la presenza annuale di idrocarburi nel Mediterraneo, stesso dato è riportato anche da Legambiente.
Esiste una nota positiva frutto dell’ingegno nostrano: lana di pecora che pulisce il mare dagli idrocarburi. Arriva dalla Sardegna e si chiama Geolana, funziona da habitat ideale per micro organismi marittimi che si nutrono di idrocarburi sversati durante le operazioni portuali. Daniela Ducato di Edilzero – questo il nome dell’azienda ideatrice dell’innovazione – in un’intervista al Corriere della Sera, in merito ai micro organismi, ha dichiarato:
“Sono efficienti al punto che negli Stati Uniti vengono gettati direttamente nelle acque. In Italia questo metodo non è permesso perché andrebbe ad alterare gli equilibri biologici dell’ecosistema: Geolana si limita ad offrire vitto e alloggio ad organismi già presenti in natura che funzionano come depuratori naturali, riducendo significativamente l’inquinamento poiché un kg di prodotto decompone tra 7 e 14 kg di idrocarburi. Ed è riutilizzabile fino a cinque volte”.
Gli idrocarburi sono un problema serio anche sulla “terra ferma”. Le industrie che ne entrano in contatto, per un motivo o per un altro sono molto numerose e, purtroppo, non tutte sanno come gestire i rifiuti che ne derivano. Incompetenza o negligenza? Non ha importanza. La classificazione del rifiuto e la corretta gestione che ne consegue – soprattutto quando si tratta di rifiuti pericolosi come in questo caso – è ciò che differenzia un comportamento moralmente giusto da uno scorretto. Sì, perché in questo caso non si può parlare di semplice negligenza (per carità, un errore può capitare ovviamente a tutti), ma quando si trattano rifiuti pericolosi bisognerebbe affidarsi solo ad esperti. La “furbizia” ha vita breve.
Rem Ecologia opera nel settore da molti anni. I nostri consulenti hanno un’esperienza di lunga data, affinata giorno dopo giorno. Ed è proprio per questo motivo che possiamo permetterci, magari con un pizzico di presunzione, di poter garantire il massimo dell’affidabilità e della competenza, anche e soprattutto, quando si parla di rifiuti pericolosi. Consigliamo dunque di affidarsi sempre a professionisti, ancor di più se si stanno trattando materiali che se non vengono smaltiti nella maniera adeguata rischiano di causare molti più problemi all’ambiente di quanto non si pensi.