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Le e-mail inquinano quanto un volo intercontinentale!


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19 Ottobre 2017

E se vi dicessimo che anche la posta elettronica inquina? Eh sì, pensate che 8 e-mail equivalgono ad un’automobile che percorre un km.

Uno studio effettuato da Ademe, l’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia, ha dimostrato che anche l’uso della posta elettronica incide sul consumo di energia: l’invio di una e-mail da 1 megabyte emette 19 grammi di CO2.

Questo risultato viene calcolato tenendo conto dell’energia utilizzata dal computer da cui viene inviata l’informazione, dal server che la gestisce e dall’apparecchio che la riceve. Una singola e-mail viene copiata dal server circa dieci volte prima di essere rispedita.

Ormai è risaputo che il massiccio uso di Internet contemporaneo incide in maniera non indifferente sulle emissioni del Pianeta. Ciò che era meno noto, e che lascia sbalorditi, è il risultato della ricerca condotta dall’agenzia francese, in quanto ci colpisce tutti, sia a livello lavorativo che personale. È interessante constatare come un semplice gesto, una “semplice e-mail” possa contribuire alle emissione di CO2 e conseguente effetto serra.

Un po’ di dati: 13,6 tonnellate di CO2 prodotte dalle e-mail

Soprattutto a livello aziendale, le e-mail sono il “pane quotidiano”: clienti, fornitori, amministrazione, logistica, fatturazioni e chi più ne ha più ne metta, sono contatti ai quali si mandano moltissime e-mail.

Facendo un esempio concreto, possiamo immaginare un’azienda di cento dipendenti che inviano in media 33 e-mail al giorno per 220 giorni. Il risultato è 13,6 tonnellate di CO2, l’equivalente di 13 viaggi aerei, andata e ritorno, Parigi-New York!

Sarebbe impensabile, se non catastrofico, immaginare oggi un mondo senza e-mail e ancor meno senza Internet. Detto ciò, alla luce di questa ricerca, sarebbe il caso di utilizzare la posta elettronica – ma anche il web nella sua interezza – con più parsimonia. Limitare il numero di copia conoscenti, tenere pulite le cartelle dalla posta inutile, e magari diminuire anche il numero stesso di e-mail inviate, sarebbero dei buoni punti di partenza.

Queste ultime considerazioni potrebbero sembrare inutili, infatti: “cosa potrebbe mai cambiare se invio una stupida e-mail?” Nulla. Come non cambierebbe nulla se una singola persona non inviasse e-mail per un mese. Se si pensa però che gli account di posta elettronica sono circa 2 miliardi e che si inviano quasi 250 miliari di e-mail al giorno stando ad un’analisi di Radicati Group – esperti di analisi di mercato incentrate sull’informatica e la comunicazione industriale – allora si capisce che se il gesto del singolo può risultare ininfluente, quello della collettività potrebbe portare a ottimi risultati.