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L’UE dice addio alle lampade alogene


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10 Ottobre 2018

Il 1° settembre 2018 sono state messe al bando le lampade alogene in tutta l’Unione Europea.

La direttiva 244 del 2009 pone fine alla loro vita in commercio, anche se ciò non indica la loro immediata sparizione. Infatti, tutti i prodotti già presenti in negozio potranno però essere venduti fino all’esaurimento delle scorte.

Perché vietare le lampade alogene?

Consumano e costano troppo. Basti pensare che rientrano nella classe energetica D, considerando che il livello massimo è A++.

L’utilizzo di lampade alogene è controproducente anche alla luce del fatto che delle alternative eco-friendly esistono, come ad esempio le lampade a led.

Secondo quanto stimato da Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il passaggio a lampadine a basso consumo energetico porterà un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno.

Oltre a tendere una mano all’ambiente, ogni singola famiglia potrà trarne un beneficio economico, pari a 115 euro nel corso della vita della lampadina. Questa presenta un costo maggiore – ammortizzato nell’arco di un anno – ma una durata quadruplicata. Si passa infatti dai circa 5 anni di una alogena, ai venti di una LED.

Ai negozianti verrà infatti consentito di mettere in vendita le proprie scorte in magazzino, il che vuol dire avere ancora in circolazione un gran numero di lampade alogene, considerando però la durata media della loro vita (5 anni, appunto), verosimilmente si può immaginare la loro definitiva scomparsa entro il 2023.

Attenzione però. Non tutte le lampade alogene spariranno dal mercato: rimarranno i faretti e le lampade con attacco G9 e R7S, usate soprattutto per lampade da tavolo e proiettori.