15 Marzo 2021
Le mascherine impiegano 450 anni per decomporsi. Da questo dato se ne deduce che uno smaltimento non corretto può comportare un vero e proprio disastro ambientale.
Le strade ne sono invase e i boschi ne sono pieni; se ne trovano moltissime all’uscita dei supermercati e nei parcheggi degli ospedali. Alla difficile situazione si aggiunge una effettiva irresponsabilità di molti cittadini che trovano più comodo gettare le mascherine negli angoli delle strade piuttosto che nei cestini. Il fatto che si tratti di rifiuti a rischio biologico e potenzialmente infetti, rende questo gesto ancora più scellerato.
In tutto il mondo vengono utilizzate 3 milioni di mascherine al minuto, 129 miliardi al mese. Ne vengono prodotte una quantità simile alle bottiglie di plastica, circa 43 miliardi al mese. Cifre che rendono bene l’idea delle quantità di rifiuti prodotti: una vera montagna!
In Italia si trasformano in rifiuto quasi 2 miliardi di mascherine al mese: calcolando anche gli altri dispositivi diventano più di 400mila tonnellate l’anno.
Va da sé che una gestione non corretta di questi rifiuti (anche solo di una percentuale) può causare danni irreparabili agli ecosistemi. Tutto ciò che non viene smaltito correttamente finisce nell’ambiente, in particolare nei mari e sulle spiagge, i quali già non attraversano il loro momento migliore, dato che il Mar Mediterraneo risulta avere tassi di inquinamento da rifiuti altissimo.
Normalmente il nostro Paese arranca nello smaltire i propri rifiuti, continuando a preferire la discarica all’incenerimento. Oggi, con la montagna di mascherine, guanti e dpi potenzialmente infetti la situazione peggiora ulteriormente.
E le mascherine gettate per terra, finiscono con il contaminare tutto l’ambiente circostante: dai boschi, ai mari, passando dalle spiagge e dalle strade. Basta guardarsi attorno per comprendere che il numero di incivili è davvero alto.
Alle mascherine si devono ovviamente sommare anche i guanti, gel igienizzanti, visiere, ecc. tutti prodotti che fino a un anno fa non conoscevamo nemmeno. Oltre ad un aumento esponenziale dei prodotti monouso che vengono sempre più utilizzati per rispettare le direttive anti-contagio.
Un gesto che ai più potrebbe sembrare superficiale, come gettare la mascherina in un bosco o per le strade, se sommato ad altri centinaia di gesti sconsiderati, potrebbe trasformarsi davvero in una bomba ecologica. E, guardando le strade delle nostre città, sembrerebbe proprio che stiamo correndo verso un disastro ambientale.
Ci auguriamo che la pandemia finisca il prima possibile. Ma per l’inciviltà non esiste cura.