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Metalli: scarsa domanda dalle acciaierie, crolla il mercato dei rottami

Dopo mesi di crescita esponenziale, oggi i prezzi dei metalli precipitano


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22 Giugno 2022

Il mercato dei materiali ferrosi è più imprevedibile delle montagne russe, la giostra che ha come caratteristica quella di portarti in cima lentamente per poi farti scivolare velocissimo fino a sfiorare il suolo. Ecco, questo è proprio quello che sta accadendo attualmente al mercato del ferro e dei metalli.

Dopo aver affrontato la pandemia, gli strascichi dovuti al lockdown, la difficoltà nel reperire le materie prime, lo scontro russo-ucraino e la crisi energetica, oggi il settore siderurgico deve fare i conti con uno blocco della domanda e di conseguenza un’erosione dei prezzi.

Il primo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da un deciso incremento dei prezzi, ma dalla seconda metà di aprile lo scenario è stato diametralmente opposto. La scarsa attività produttiva delle acciaierie nazionali continua ad essere il fattore dominante del comparto, deprimendo i prezzi di vendita della materia prima.

Le motivazioni sono diverse, come sottolinea “Assofermet - Ass. Naz.Commercianti In Ferro Acciai, Metalli e Ferramenta” in una recente nota:

“Il vento è cambiato in maniera radicale […] il ribasso non solo si è verificato, è stato addirittura più marcato delle attese: le flessioni iniziate ad aprile sono proseguite per tutto il mese di maggio hanno raggiunto un livello di – 100/130 euro a seconda della categoria ed è persistito l’atteggiamento da parte delle acciaierie di limitare gli scarichi, e in alcuni casi di sospenderli, a causa della drastica riduzione degli ordini del prodotto finito.

Questa tendenza al ribasso sembra proseguire nei primi giorni del mese di giugno. La situazione internazionale ha sicuramente influenzato il trend negativo per fattori spesso non strettamente legati al mercato, quali il conflitto ucraino-russo tuttora in corso, il lockdown in Cina per la pandemia, così come le barriere protezionistiche imposte allo scopo di proteggere le produzioni nazionali hanno avuto ed hanno tuttora un ruolo fondamentale nell’evoluzione del mercato e nell’andamento dei prezzi”.

I grandi investitori sono in apprensione per lo scenario bellico nell’est Europa e la ricaduta sul mercato è di incertezza e preoccupazione. Questo comporta una “pausa tecnica” e quindi un blocco delle richieste in attesa degli sviluppi.

Un altro fattore non secondario è la continua depressione del mercato turco, uno dei principali acquirenti a livello globale. La Turchia deve vedere un miglioramento delle vendite di prodotti finiti prima di poter ricominciare gli acquisti di rottame. Inoltre continua a ricevere offerte di materiale proveniente dal mar Nero e dall’Ucraina orientale a prezzi molto bassi.

Anche il settore edilizio sembra attraversare un momento di rallentamento. La richiesta di quotazioni di prodotti siderurgici per l’edilizia è in stagnazione per l’eccessiva onerosità di realizzazione delle opere oggetto di contratto. Costa troppo realizzare le opere, quindi c’è meno richiesta di ferro.

La somma di tutti questi fattori ha di fatto bloccato gli acquirenti paralizzando il mercato e facendo crollare i prezzi.

Molto probabilmente questa situazione continuerà per diverse settimane, ma come dicevamo qualche riga più su, il mercato dei rottami è come le montagne russe: non ci resta che attendere gli sviluppi.

 

Fonti:

SiderWeb - La Community dell'acciaio