31 Gennaio 2020
È stato presentato lo studio “Italia del Riciclo” condotto da Fise Unicircular (Unione Imprese Economia Circolare) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: i dati sono molto positivi.
L’Italia si posizione addirittura al 3° in Europa per il riciclo degli imballaggi (67%) dietro solo a Germania (71%) e Spagna (70%).
Come anticipato, i dati presentati sono molto positivi. Lo studio ha fatto un bilancio degli ultimi 10 anni del riciclo in Italia, registrando che i rifiuti totali prodotti sono passati da 155 a 164 milioni di tonnellate (+6%) e il riciclo è cresciuto da 76 a 108 milioni di tonnellate (+42%).
Il tasso di riciclo, rispetto all’immesso al consumo, è aumentato dal 55% al 67%, in linea col dato europeo e con i nuovi obiettivi del 65% al 2025 e del 70% al 2030.
Secondo il rapporto, i rifiuti di imballaggio sono quelli con i risultati migliori in Italia: l’avvio a riciclo negli ultimi 10 anni è cresciuto del 27%, passando da 6,7 a 8,5 milioni di tonnellate.
Edo Ronchi, Presidente di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha così commentato i dati:
“Alla vigilia del recepimento di nuove direttive europee il sistema del riciclo italiano è già ben predisposto. Ora occorre intervenire per mantenere le posizioni conquistate e superare le carenze […] adeguando il fabbisogno di impianti di trattamento e di riciclo”.
Le singole filiere dei rifiuti di imballaggio in diversi casi hanno già superato già obiettivi previsti per il 2025 e in alcuni anche quelli per il 2030: carta (81%), vetro (76%), plastica (45%), legno (63%), alluminio (80%) e acciaio (79%).
In decisa crescita nei dieci anni anche la raccolta degli oli minerali usati, ormai vicina al 100% dell’olio raccoglibile e la raccolta degli oli vegetali esausti (+81% nel confronto con 10 anni fa). Così come la raccolta della frazione organica che è passata da 3,3 a oltre 6,6 milioni di tonnellate in 10 anni, con una crescita del 100%.
Per raggiungere gli obiettivi europei, avverte lo studio, sarà però necessario strutturare il settore sull’intero territorio nazionale garantendo lo sviluppo di un’adeguata rete impiantistica. Per quanto riguarda poi gli pneumatici fuori uso, la raccolta ha raggiunto l’obiettivo nazionale e in 10 anni il recupero di materia è passato dal 43% al 58%.
Il nostro Paese sconta, invece, ancora un ritardo in termini di raccolta dei Raee (42% contro obiettivo del 65% fissato per il 2019) e delle pile (42%, ultimo posto tra le potenze europee) e per il reimpiego e riciclo dei veicoli fuori uso, cresciuto di un solo punto percentuale in 10 anni (dall’82% all’83%).
Concludiamo con la riflessione del Presidente di Fise Unicircular sul rapporto presentato e sulle varie problematiche che incontra il settore, in particolar modo sulla difficoltà nel trovare un mercato a questi materiali:
“E’ un documento che contiene ambiziosi target di riciclo, per raggiungerli però va affrontato il tema dell’eco-progettazione: ossia, deve essere certa la cessazione della qualifica di rifiuto dopo adeguato trattamento (End of Waste), inoltre va assicurato maggiore sbocco ai materiali recuperati attraverso un ‘pacchetto di misure’ finalizzate a promuovere lo sviluppo dei mercati del riutilizzo e dei prodotti realizzati con materiali riciclati”.
Fonti
Rapporto “Italia del Riciclo”.